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15022020Dal Vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

Gesù, che tu vada contro corrente lo abbiamo ormai capito: guarisci i malati, fai tanti miracoli, la folla accorre da lontano per ascoltare i tuoi insegnamenti. Ma quello che ci fai vedere oggi va al di là di ogni
schema: ci insegni che l'amore è l'unica "cosa" che moltiplica quando divide.
Tu hai compassione per la folla, che da tre giorni ti segue e ti ascolta e sai che hanno fame: da pochi pani e pochi pesciolini riesci a sfamare tutti e rimangono anche sette sporte di pezzi avanzati!
Prendere il pane, rendere grazie, spezzarlo, darlo ai discepoli: gli stessi gesti dell'ultima cena, gli stessi gesti che riviviamo ad ogni Messa.
Gesù, nell'Eucaristia tu ti fai pane per noi: sazia la nostra fame di amore, fa' che diventiamo una sola cosa con te per essere anche noi capaci di moltiplicare l'amore dividendolo con chi ci è vicino.

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