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Battezzati e Inviati

ritiro2019Le sacre letture che accompagnano il Natale e l’Avvento, facendo parte della mia vita fin da quando ero bambina, spesso non le affronto con un corretto approfondimento e una giusta meditazione, le vivo più come un bel racconto.

Le esperienze vissute durante il ritiro parrocchiale che nello scorso fine settimana è stato proposto alle nostre comunità mi hanno guidato ad approfondirle attraverso i cinque sensi: le ho guardate, sentite, gustate, annusate, animate con tutto il mio corpo.

Credo che le emozioni che ho vissuto nei due giorni del ritiro mi faranno vivere il prossimo Avvento in modo più consapevole, così come sicuramente posizionerò le statuine dei pastori nel mio presepio ripensando a come abbiamo immaginato i lori pensieri e le loro parole la notte in cui l’angelo li ha invitati ad andare ad adorare Gesù bambino.

Giovanna

Locandina incontri Battezzati e inviati1

Durante queste serate riscopriremo:

  • la chiamata ad essere cristiani, ricevuta con il Battesimo;
  • il sacramento della Riconciliazione;
  • il dono della Parola di Dio, nutrimento per la nostra anima e luce che illumina la nostra vita;
  • il sacramento dell’Eucaristia;
  • la comunità cristiana parrocchiale, chiesa particolare e corpo mistico di Cristo, immagine di salvezza e speranza di vita eterna per l’uomo di ogni tempo.

Dove Arriva il Bene !

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Nairobi, 21 giugno 2019

Cara Franca e Gruppo Missionario, ho ricevuto il ricavato del vostro mercatino.

Ho apprezzato moltissimo il vostro pensiero altrui-sta perché so bene che non è facile e costa sacrifici. E’ per questo che ho pensato di portare il vostro denaro alla nostra “Talitha kum” dove ospitiamo 88 ragazzi dai tre anni in su, ragazzi sieropositivi che mai diventeranno negativi.

Questa casa è stata ideata e organizzata da don Gabriele Pipinato e consegnata a noi suore Dimesse; con loro e per loro faccio parte del comitato amministrativo. Quando verrò in Italia, se ci sarà modo di incon-trarvi vi spiegherò i dettagli.

Ancora il mio grazie è unito a ciascuno di voi nel medesimo desiderio di fare del bene ai nostri fratelli.

Vi saluto e vi assicuro la mia preghiera. Il Signore vi benedica.

Suor Ida

Presta Orecchio.... al PERDONO - IV settimana di Quaresima 31 Marzo 6 Aprile 2019

prestaorecchio2019

IN ASCOLTO (Lc 15,1-3.11-32 testo completo)
Disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. […] Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. […]
Allora ritornò in sé… si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò…

LA CONNESSIONE
Ezechiele (Lele) Ramin nasce a Padova nel 1953. Matura presto una viva consapevolezza della miseria in cui vive una gran parte dell’umanità. Organizza il gruppo locale dell'Associazione Mani Tese e porta a termine diversi campi di lavoro per sostenere dei microprogetti.
Diventato missionario comboniano, raggiunge nel 1984 il Brasile (Cacoal, in Rondonia). Qui si trova immerso nella problematica indigena della ripartizione delle terre, che prende totalmente a cuore fino al giorno dell’uccisione il 24 luglio 1985, mentre tentava di promuovere un accordo giusto e pacifico fra latifondisti e i poveri senza terra. I genitori vollero portare la salma del loro figlio a Padova. Il fratello Antonio, parlando a nome della famiglia, disse: «Noi perdoniamo e non vogliamo dare il via a processi da parte nostra. Primo, perché siamo cristiani; secondo, perché Ezechiele avrebbe certamente perdonato i suoi uccisori; terzo, perché là restano altri missionari che devono lavorare in pace, per quanto è possibile».
Questi sentimenti furono espressi come preghiera dei fedeli al funerale in Italia il 2 agosto 1985.

IN AZIONE
Nel volume Testimone della speranza. Lettere e scritti dal 1971 al 1985 padre Ezechiele riporta una forte passione per la giustizia unita alla continua ricerca del PERDONO e della RICONCILIAZIONE.
"Qui molta gente aveva terra, ma è stata venduta. Aveva casa è stata distrutta. Aveva figli, sono stati uccisi. Aveva aperto strade, sono state chiuse. A queste persone io ho già dato la mia risposta: un abbraccio. Ho la passione di chi segue un sogno.
Questa parola ha un tale accoramento che se la raccolgo nel mio animo, sento che c’è una liberazione che mi sanguina dentro. Non mi vergogno di assumere questa fratellanza.
Uomini buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono fedeli. Noi siamo nel linguaggio del Signore.
Amo molto tutti voi e amo la giustizia. Non approviamo la violenza, malgrado riceviamo violenza. Il padre che vi sta parlando ha ricevuto minacce di morte. Caro fratello, se la mia vita ti appartiene, ti apparterrà pure la mia morte.
Sto camminando con una fede che crea, come l’inverno, la primavera. Attorno a me la gente muore, i latifondisti aumentano, i poveri sono umiliati, la polizia uccide i contadini, tutte le riserve degli Indios sono invase. Con l’inverno vado creando primavera".

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Presta Orecchio.... al CORAGGIO - V settimana di Quaresima 7 - 13 Aprile 2019

prestaorecchio2019

IN ASCOLTO (Gv 8,1-11 testo completo)
Gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. […]
Gesù… disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed
ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

LA CONNESSIONE
Marianella García Villas (1944 – 1983) è stata una politica e avvocatessa salvadoregna. Fondò la Commissione per i diritti umani del Salvador, partecipò attivamente alla Democrazia cristiana salvadoregna e fu stretta collaboratrice di monsignor Oscar Romero. Si sforzava di capire e condividere i veri problemi della sua gente, soprattutto dei più indifesi.
Dopo l’assassinio del vescovo Oscar Romero, dovette fuggire in Messico da dove di tanto in tanto rientrava a El Salvador alla ricerca di prove, documenti e nomi da presentare alla Commissione per i diritti umani dell’ONU e ai tribunali nazionali. Nel 1981 visitò l’Europa (il 23 marzo fu in città a Padova), per sensibilizzare al dramma subito dal popolo salvadoregno.
Fu catturata il 12 marzo 1983 in un’area di conflitto dove si era recata per documentare l’uso di armi chimiche da parte dell’esercito. Morì il 14 marzo, dopo essere stata crudelmente torturata da militari dell’esercito.

IN AZIONE
Marianella viene uccisa tre anni dopo il santo Oscar Romero: da lui aveva imparato la denuncia audace, intransigente ma disarmata. Da Romero aveva appreso anche il CORAGGIO della fede: come lui aveva ricevuto prima avvertimenti e poi pesanti minacce di morte. E tuttavia, senza voler andar in cerca del martirio, continuò la sua battaglia non violenta contro una situazione che chiaramente violava i diritti umani, cioè la dignità dovuta ad ogni figlio di Dio. Le armi della sua coraggiosa lotta furono la penna e la parola, la fede e la preghiera, l’umiltà e la vicinanza al popolo.
Marianella è oggi testimone, per tutti i laici cristiani, di come si possa vivere la propria vocazione a trasformare le “spade in aratri”, coniugando cuore e intelligenza, carità e competenza professionale. Scrisse il giornalista Paolo Giuntella: “Alla fine la ragione della croce, apparentemente perdente nella storia, vincerà la ragione della spada e riscatterà la storia dell’uomo”, riscatterà l’orgoglio e l’indifferenza. Questa è la speranza che animava Marianella, questo è il coraggio della fede che non fa girare dall’altra parte quando agli occhi si presentano situazioni di ingiustizia!

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Presta Orecchio.... alla PAZIENZA - III settimana di Quaresima 24-30 Marzo 2019

prestaorecchio2019

IN ASCOLTO (Lc 13,1-9 testo completo)
In quel tempo […] diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

LA CONNESSIONE
François Xavier Van Thuân nacque in Vietnam, il 17 aprile 1928, da una famiglia cattolica. Entrato adolescente in Seminario, venne ordinato sacerdote nel 1953 e proseguì gli studi a Roma. Una volta tornato in patria, divenne docente in Seminario, poi vicario generale della diocesi di Huê e, nel 1967, vescovo titolare della diocesi di Nha Trang. Il 15 agosto 1975, poco dopo essere stato nominato da papa Paolo VI arcivescovo coadiutore di Saigon, venne convocato con un pretesto dalle autorità comuniste e accusato di essere una spia al servizio del Vaticano e delle potenze straniere. Iniziò così il suo travagliato percorso, durato tredici anni, tra
domicili coatti, celle d’isolamento, campi di prigionia e torture di ogni sorta, costantemente illuminato da un’incrollabile speranza. Con sé nella prigione non aveva potuto portare nemmeno la Bibbia. Allora aveva escogitato di raccogliere tutti i pezzetti di carta che avrebbe trovato per realizzare con essi una minuscola agenda, sulla quale, servendosi della propria memoria, avrebbe riportato tutte le frasi del Vangelo che ricordava: erano più di 300. Il 21 novembre 1988 venne finalmente liberato: espulso dal paese, fu esiliato a Roma, dove morì il 16 settembre 2002.

IN AZIONE
Vivere il presente è la regola dei nostri tempi. Nei ritmi frenetici della nostra epoca, occorre fermarsi nel momento presente come unica chance per VIVERE VERAMENTE (con PAZIENZA) ed introdurre, sin d’ora, la nostra vita terrena nel corso della vita eterna. Un proverbio vietnamita dice: Un giorno in prigione vale mille autunni in libertà. L’ho sperimentato: in prigione tutti aspettano la liberazione, ogni giorno, ogni minuto.
Nelle lunghe notti in prigione, mi rendo conto che vivere il momento presente è la via più semplice e più sicura alla santità. Nasce da questa convinzione una preghiera: "Gesù, io non aspetterò; vivo il momento presente, colmandolo di amore. La linea retta
è fatta di milioni di piccoli punti uniti l’uno all’altro. Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e minuti uniti l’uno all’altro. Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa. Il cammino della speranza è fatto di piccoli passi di speranza. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza. Come te, Gesù, che hai fatto sempre ciò che piace al Padre tuo. Ogni minuto voglio dirti: Gesù, ti amo, la mia Vita è sempre una ‘nuova ed eterna alleanza’ con te. Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo..."
[tratto da: F. X. Nguyen Van Thuan, Testimoni della Speranza]

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Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

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